Vivere in luoghi isolati e non trovare clienti
Marketcool presenta la battaglia epica dell’anno!
Produci formaggi e altri prodotti di qualità ma rimani confinato nella tua HOBBIVILLE?
I tuoi prodotti non escono dalla tua CONTEA?
Sei un agricoltore o un allevatore e produttore di formaggi, latte, burro, salumi… e naturalmente per un Hobbit… Birra… ma non riesci a vendere?
Hai una malga o un alpeggio in media-alta montagna ma hai pochi clienti?
Insomma se vivi in un posto così…
Forse è il caso che continui a leggere…
Oggi Noi vogliamo recitare la parte di Gandalf, un famoso stregone, che mentre Bilbo sta tranquillamente fumando la sua erba pipa sull’uscio di casa, gli propone di prendere parte ad un’avventura.
Sì, perché se non lo sapessi già, Elfi, Nani, Umani vengono tutti in vacanza nei villaggi in bassa valle nella Terra di Mezzo e sono disposti a spendere, ma, anche se Tu hai dei buoni prodotti e di qualità, non vendi perché:
– il potenziale acquirente non ti conosce e non sa come raggiungerti (indossi un magico anello che rende invisibile e non riesci proprio a togliertelo!!!)
– il potenziale acquirente ti conosce (magari per pura casualità) ed apprezza i tuoi prodotti ma non sa come e dove conservarli fino a fine vacanza.
E’ noto che i turisti in vacanza in montagna comprano sempre qualche prodotto da gustare, ma pernottando in albergo o B&B d’estate l’acquisto è rimandato all’ultimo giorno prima della partenza per ovviare al problema della conservazione dei prodotti fuori frigo o, se l’acquisto avviene nei giorni precedenti si opta per prodotti gastronomici non freschi o, se freschi, si opta per negozi/aziende adiacenti la località di pernottamento.
Come Bilbo, (gli hobbit sono gente tranquilla!!!), non sei avvezzo alle avventure e le consideri “Brutte fastidiose scomode cose”?
Cosa puoi fare? Te lo diciamo Noi.
Una joint venture con uno o più alberghi della zona: proponi all’albergo di organizzare delle passeggiate a misura di famiglia, fino alla tua azienda agricola: lì farai vedere ai turisti i tuoi animali e/o i tuoi campi, proponendo un piccolo e semplicissimo percorso didattico da concludere poi con una degustazione gratuita dei tuoi prodotti: formaggi, salumi.
O semplicemente gli farai visitare la tua cantina o l’alpeggio con i prodotti in bella mostra.
Ricorda però che l’elfo, umano o nano che sia (se non lui la nana almeno, anche se non riuscirai a distinguerli per via della barba che portano entrambi) si sentirà più obbligato ad acquistare qualcosina se assaggia.
Se è estate, i bimbi potranno ammirare gli animali-i campi (degli spaventapasseri simpatici li divertiranno), gli adulti udiranno interessanti spiegazioni sull’allevamento delle mucche/capre/cavalli o sulle coltivazioni.
Se è inverno, potrai offrire un bel bicchiere caldo di vin brulè ed in tanto spiegare il tuo lavoro, i tuoi attrezzi, ecc.
Infine, proponi oltre al prodotto un servizio: alla fine della degustazione/visita offriti di prendere gli ordini: i cibi nella quantità scelta verranno resi disponibili in confezioni sottovuoto e portati direttamente dall’azienda agricola all’albergo dei turisti la sera o la mattina prima della partenza.
Proponi il pagamento alla consegna, in questo modo romperai anche le ultime resistenze.
Cosa c’è di innovativo nella promozione?
Una soluzione semplice ma in grado di:
– farti conoscere,
– farti visitare,
– utilizzare l’organizzazione del settore marketing dell’hotel senza dover investire ulteriori capitali.
Il servizio permette in primavera/estate di minimizzare il problema distanza-trasporto dei prodotti e della loro conservazione.
E’ vero, ti sembra presto, siamo a dicembre e questo progetto riguarda principalmente il tempo estivo. Ma i progetti bisogna anche preparali perché funzionino e diano i loro frutti e guadagni.
Non aspettare che Troll, detti anche Uomini Neri o Vagabondi, oppure i famigerati Mannari ti rubino i clienti. Agisci! Sauron, il nuovo Signore Oscuro che ha preso il posto di Melkor potrebbe nel frattempo mettere in atto un piano diabolico.
Cosa devi fare nei prossimi 6 mesi?
– prendi contatto con gli alberghi a fondo valle;
– proponi il tuo progetto presentando agli alberghi i vantaggi per entrambi: l’albergo intratterrà i clienti ed avrà in cambio una attrattiva da proporre ai propri ospiti, tu potrai usufruire di un marketing più strutturato e di una organizzazione che porterà in casa tua i “lead” (insomma tutti quegli elfi, umani e nani potenziali clienti).
Ed è così che hobbit, nani, uomini ed elfi decidono di allearsi contro il pericolo incombente e comune: ha così inizio la Battaglia dei Cinque Eserciti.
Ma prima Ti ho detto una bugia, non è vero che questo progetto funziona solo d’estate: in inverno tanta gente fa alpinismo e altri sport e quando è in ferie in montagna ma il tempo è brutto, non sa cosa fare.
Quindi preparati ad iniziare una avventura e a lasciare per la prima volta la Contea per scoprire che il mondo è pieno di persone, elfi, nani e chissà quale altro abitante pronto ad assaggiare i buoni prodotti tipici Hobbit!
L’idea è assolutamente semplice e attuabile, grazie vi seguirò con attenzione! 😉
Io aggiungerei progetti con le scuole, l’idea è quella di formare i ragazzi partendo proprio dal settore alimentare , punto di forza del nostro paese (o almeno dovrebbe!!!) e a sua volta traino del turismo. In pratica si attiverebbe un circolo virtuoso, scuole in visita agli “artigiani dell’enogastronomia”, momenti x scoprire il territorio e per formarsi culturalmente, perché non dimentichiamo che il cibo è cultura. Da qui, dalla formazione, anzitutto si potrebbero creare dei percorsi di studio di valorizzazione del turismo anche nella sua componente enogastronomica che porterebbero dei vantaggi ai produttori da te citati, a chi intraprende i mestieri collegati al turismo e al paese nella sua totalità! Noi, intendo Italia, dovremmo puntare sopratutto su quello! Innovazione, cultura, ambiente, enogastronomia, da tradurre in turismo sostenibile. In tre parole: sviluppo economico sostenibile. Penso che questo sia il futuro dell’Italia, ma per capirlo si deve insegnare a distinguere il parmigiano dal parmesan! 🙂
Gabriele, trovo il tuo spunto molto interessante, tra l’altro l’educazione al buon cibo potrebbe essere un argomento interessante dal punto di vista del marketing anche per i ristoratori…
In realtà sogno in segreto di aprire da qualche parte nel mondo un ristorante dove al posto dei semplici pasti si danno delle vere e proprie lezioni di degustazione dei cibi italiani!! 😉
Assolutamente tantissime opportunità per i ristoratori! Per quanto riguarda il tuo sogno…facciamo una J.V. 50-50? 😉
Ok tu fai il manager e io faccio lo Chef 😉
Anche a me l’idea di Gabriele piace molto. E pensare che negli asili spesso fanno visite a fattorie o agriturismi dove insegnano ai bimbi con la modalità del gioco a fare il pane ed il formaggio, ma poi con il proseguire degli anni scolastici mi sembra non venga più coltivato a dovere questa formazione enogastronomica che avrebbe invece ancora tante altre sfumature ed approfondimenti da scoprire per far maturare uno sviluppo sostenibile in quel campo ed in quello del turismo.
Le aziende avrebbero opportunità e i giovani sarebbero educati al mangare sano.
In più questa idea troverebbe implicazioni per le aziende italiane attive in campo gastronomico-alimentare anche all’estero.
Ho letto articoli in cui si parla molto dei programmi attuati nelle scuole americane per migliorare l’alimentazione e combattere piaghe come l’obesità molto presenti anche nei bambini piccoli. Il National School Lunch programme negli USA si occupa del cibo in circa 98,000 scuole in cui il menù può essere diverso ma si devono seguire le raccomandazioni del Dietary Guidelines for Americans: non + del 30% delle calorie devono venire dai grassi e meno del 10% dai grassi saturi. Ma molti dicono che il problema è che gli studenti poi si nutrono con gli snack delle macchinette o appena escono vanno al primo fast food o comunque consumano molte patate fritte (succedeva già qdo io andavo alle medie).In questo senso progetti come quello indicato da Gabriele farebbero la differenza perchè creano cultura, curiosità nei ragazzi, e portano ad un cambio di mentalità e poi di dieta.
È esattamente quello che intendo, la cultura enogastronomia, come parte del più grande patrimonio culturale Italiano, da difendere, valorizzare, trasmettere ed insegnare. L’America, per quanto si sforzi, non riuscirà mai ad essere come il nostro paese, perché priva di qualsiasi tradizione e sedimentazione storica che riguardi questo settore. Da parte nostra però abbiamo grandi potenzialità, ma poca organizzazione e praticamente assente politica. Il peccato è che ciò oltre ad essere una rovina per i nostri stomaci, lo é anche x le nostre tasche! 🙂 In primis i ristoratori citati nella risposta di Daniele al mio commento.