Come aumentare i commenti nei gruppi discussione sui SN.
La gente commenta molto di meno di quanto legga i post, anche i post interessanti.
Allora ho iniziato a ragionare sul perché.
I motivi sono molteplici:
1) siamo in una fase dove molti (come me) hanno deciso dopo qualche anno di innumerevoli commenti, post e articoli, di cimentarsi in prima persona in blog personali o altri esperimenti simili esi passa quasi completamente dal lato opposto di chi posta e cerca like e +g1 Iil lato oscuro …).
Supersbagliato!! E dicendolo faccio anche autocritica.
Quando si apre un blog o qualsiasi cosa di social, non bisogna mai smettere di commentare e seguire gli altri.
L’interazione deve essere bilaterale.
Ma d’altronde, voglio dire, è così anche nei rapporti umani.
Se uno è solo in una coppia o in un gruppo a comunicare, non va bene.
2) chi lavora nel social media marketing, che sia a tempo pieno o nel tempo libero, in ogni caso ha davvero tanto da fare e quindi anche chi apre gruppi di discussione o altro, non riesce a seguirli come vorrebbe e dovrebbe.
Però la realtà dimostra che i gruppi sui SN che funzionano meglio sono quelli dove l’amministratore o il gruppo di amministratori o il/i gestore/i, chicchesia, ogni tanto presenzi e commenti e scriva o metta un like.
L’autogestione funziona ma entro certi limiti.
L’utente medio sarebbe anche molto lusingato nell’avere un commento del creatore-gestore del gruppo sul proprio post,
solo ogni tanto, s’intende!
3) I gruppi dove si commenta di più sembrano essere quelli dove si autocreano dei minigruppi di relazioni, di persone che pur essendo distanti ma avendo interessi comuni cercano anche di aiutarsi oltre che di autopromuoversi.
4) L’atteggiamento del commentatore è molteplice.
Innanzitutto quelli che commentano sul totale dei lettori sono il 10% in media.
“Il rapporto tra numero di letture e numero di condivisioni dei commenti è di 9 a 1 su FB ed il 40% degli utenti di Twitter non posta ma legge solamente. (fonte: ambito5)”.
Io parlo per me commentatrice.
A volte prima di fare un commento mi documento, mi informo, leggo … per paura di scrivere c…… e quindi i miei commenti risultano sempre un po’ pomposi, altre volte faccio commenti più ironici, quando riesco a ritornare la mia vera Io.
Forse il commentatore dovrebbe essere un po’ tranquillizzato se si vuole che la gente commenti.
C’è chi ha troppa paura del web e chi ne ha troppo poca.
Ci vuole una sana via di mezzo!
5) Si può avere anche una strategia propositiva, contattando la gente iscritta al proprio gruppo ed invitandola ad essere parte attiva, scrivendo un post. Il contattato si sentirà lusingato e cercherà di partecipare o andrà a leggere i post di quel gruppo per evitare di dire cose già dette.
Mi piacerebbe conoscere anche la tua opinione, commentami.
fonti:
http://www.simplyzesty.com/social-media/101-essential-social-media-marketing-stats-to-guide-you-into-2013/
http://www.ambito5.com/blog/social-media-mkt/2012/social-media-2012-in-cifre-le-statistiche-dei-social-network
scritto da Monica Cordola
Condivido quanto scrivi.
Commentare significa esporsi e probabilmente di fondo c’è la paura ad esporsi. Non si commenta per non essere commentati!
Non potrebbe essere insicurezza?
@Luca ti ringrazio tanto per aver commentato qui e spero che ci commentarei di nuovo.
Sì, sicuramente in parte è così @Luca.
Sul web sono facili i like, i retweet, i condividi ma anche le critiche, è tutto più veloce.
Per la mia esperienza personale, ho notato che la paura di commentare, se così la vogliamo chiamare, diminuisce man mano che si conoscono gli strumenti (SN), che si prende confidenza con gruppi, utenti, man mano che si leggono altri post o commenti altrui in una relazione inversamente proporzionale.
In ogni commento c’è una parte di timore, una parte di esibizionismo, un ragionamento, una grande preparazione ed una parte istintiva.
Anche ricevere le critiche, al contrario di quello che molti pensano, (critiche ai commenti dico, non a strategie di marketing) sul lungo periodo paradossalmente fa aumentare i commenti della persona piuttosto che diminuirli, perchè è come aver superato le rapide in un torrente, sai che ce ne saranno altre, sai che magari potrai essere sorpreso e sommerso da una cascata, ma sai anche che remando e annaspando ce la puoi fare.
Le critiche possono essere giuste o sbagliate, nel primo caso si cercherà di farne tesoro, nel secondo si possono anche respingere.
Io x esempio sulle critiche ci devo sempre ragionare in 2 tempi, il primo quello mio dell’impulsività il secondo quello del ragionamento.
A volte a forza di ragionare si cade in commenti pomposi, a volte x la fretta si cade in commenti ripetuti.
Spesso ci si dimentica di conoscere gli interlocutori, tipo andando a vedere il loro profilo.
Il web è come il mare o la montagna, ci nuoti dentro, lo scali, ne scopri promontori e correnti, cime e sentieri, ma non smetterai mai di sorprendenrti di come rimanga sempre qualcosa di inesplorato, di sconosciuto, di pericoloso, di accattivante …
Bisogna osare ma nello stesso tempo essere prudenti, partire con l’attrezzatura giusta e soprattutto guardare prima le previsioni meteo.
@Monica, tolto l’ultimo paragrafo che definirei poesia pura!!
Hai detto benissimo per quanto riguarda il capire con chi ci si sta confrontando a volte parlo con persone che si reputano professionisti e sparano sentenze quasi a caso verso persone di cui non hanno nemmeno googolato il nome, me ne accorgo perché semplicemente se lo avessero fatto non avrebbero sparato certe “menate”… Non dico solo nei miei confronti (sono in fondo giovane e poco conosciuto) ma anche verso professionisti abbastanza affermati sul mercato…
Come diceva Diego Abatantuono in un famoso film… “Nel mio piccolo” voglio darti un cosiglio almeno accertati di avere due informazioni in croce sulla persona che hai di fronte, perché posso non stimare un professionista su argomenti lontani dalla sua professione, ma sul suo terreno farei attenzione ad avventurarmici!
Potrei dire a Zichichi che è un pessimo comunicatore ma di certo non andrei a discutere con lui di fisica… Giusto per intenderci! 😀
Ciao Monica,
sono arrivata al tuo articolo perché questo tema dei commenti da alcuni giorni mi ha ‘preso’ e volevo leggere cosa se ne dice in rete. Concordo con la tua analisi e penso che sia anche una questione di abitudine. Per esempio anch’io un po’ di tempo fa erano meno propensa a commentare sui blog. Adesso che ne ho uno mio e mi farebbe piacere ricevere dei commenti, mi accorgo di commentare più spesso i post che leggo. Del tipo “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”.
Ciao Claudia, innanzitutto grazie per aver commentato 🙂 sì, è una questione di abitudine ed anche di tempo aggiungerei,
perchè per commentare prima bisogna leggere e leggere approfonditamente.
In rete i blog o le pagine su cui si commenta maggiormente sono quelle in cui si può commentare in modi dal serio al faceto ed in cui ciò è possibile xchè si è creata una community affiatata. Verrò volentieri a visitare il tuo blog e grazie per averci detto la tua opinione.
MC2